DIVANI E POLTRONE
La garanzia è valida per due (2) anni dalla data di acquisto e copre i difetti originari di fabbricazione. La garanzia decorre dalla data certificata dallo scontrino fiscale o dalla bolla di accompagnamento, che vanno esibiti ad ogni richiesta di intervento. La garanzia è valida solo nei confronti dell’acquirente originario e consiste nella riparazione o sostituzione gratuita di elementi inutilizzabili o difettosi accertati in sede di collaudo o riconosciuti come tali da Poliform, o da chi da essa delegato, durante il periodo di validità della garanzia. Non possono essere considerati difetti la variazione naturale dei legni, le variazioni di tonalità di colori sollecitati da luci ambientali o artificiali, le minime variazioni dimensionali determinate da tassi anomali di umidità o secchezza, le venature, i nodi e altre caratteristiche naturali di prodotti in legno. Per quanto riguarda pelle e cuoio, eventuali segni naturali, rugosità, diverso grado di lucentezza e tonalità, punti ed imperfezioni in genere, pieghe dovute alla normale dilatazione durante l’uso, non sono da considerarsi difetti, ma elementi che caratterizzano un prodotto naturale e la sua autenticità. In alcuni casi (pelle invecchiata e pelle nabuk, soprattutto nei colori chiari), tali caratteristiche sono particolarmente presenti, in quanto il tipo di conciatura di questi pellami tende ad evidenziare la naturalezza del prodotto e non a coprirla con la verniciatura o la stampa a pressione. L’effetto scrivente della pelle nabuk è da considerarsi una caratteristica del prodotto. Per la pelle nabuk, il prolungato contatto con i grassi dell’epidermide e dei capelli potrebbe generare nel tempo macchie scure. Alcune tipologie di tessuto presentano caratteristiche dovute alla composizione ed al tipo di lavorazione che non sono da considerarsi difettosità. A puro titolo esemplificativo, citiamo: “fiocco” o “fiammatura” ed “effetto stropicciato” del lino, “effetto a macchia” o marazzatura, l’effetto chiaro/scuro e l’”effetto impronta” dei velluti. Nei tessuti, nelle pelli e nei cuoi, ogni lotto di produzione può presentare variazioni minime di tonalità, sia rispetto al campionario, sia rispetto ad elementi prodotti in tempi diversi. Non sono coperte da garanzia le parti danneggiate per cattiva o errata installazione dei mobili ed eventuali danni causati da eventi accidentali quali cadute, colpi, calamità naturali, incendi e comunque ogni difetto che non possa essere ricondotto a difetto di fabbricazione del prodotto. Altresì la garanzia non risulta valida in caso i prodotti siano smontati, modificati o riparati da persone diverse dal personale autorizzato Poliform. Non sono considerati difetti di fabbricazione i danni dovuti a manutenzione ed uso impropri del prodotto. Sul libretto di istruzioni per l’uso e la manutenzione sono riportate le principali precauzioni da adottare, per eventuali dubbi o ulteriori informazioni si consiglia di consultare il rivenditore presso il quale è stato effettuato l’acquisto. Per tutti gli eventi non espressamente previsti dalla presente garanzia, si applicano le disposizioni contenute nella legislazione.
Poliform utilizza pannelli di particelle di legno classificati EPF-S E0.5, ovvero i più sicuri nel rispetto delle norme Europee EN 120, EN 717-2, sul contenuto e l’emissione di formaldeide. Per quanto concerne i laccati, Poliform utilizza esclusivamente vernici poliuretaniche che non contengono metalli pesanti e COV appartenenti alle varie classi della tabella A1 del D.M. 12/07/90 e/o alle classi i e ii della tabella D del D.M. 12/07/90.
Metallo duttile color argento. Le sue caratteristiche principali sono la resistenza all’ossidazione e la durezza, associata alla leggerezza: qualità che ne permettono l’utilizzo per la creazione di elementi strutturali solidi e leggeri nello stesso tempo. L’alluminio grezzo viene lavorato tramite diversi processi di produzione industriale, quali ad esempio la fusione, la forgiatura o lo stampaggio.
Pannelli in fibra di legno nobilitati e poliesterati sulla facciata anteriore e successivamente laccati su entrambe le facce con vernici a base di polimeri poliuretanici, di elevato peso molecolare. Il pannello possiede caratteristiche di stabilità dimensionale.
Sezione sottocorticale dei tronchi d’albero, in prossimità dei cerchi più interni e più scuri, detta anche durame. Con massello si identifica il legno vero e proprio, il più pregiato, in opposizione ai pannelli costituiti da agglomerati di particelle lignee o al multistrati.
Pannello a base di legno, composto da fibre o fascetti di fibre di legno, ottenute per defibratura termomeccanica ad alta temperatura. Le fibre vengono legate tra loro mediante incollaggi con resine sintetiche termoindurenti.
Pannello a base di legno composto da particelle di legno (scaglie, frammenti etc.) legate tra loro mediante incollaggio con resine sintetiche termoindurenti e pressate a caldo. Il pannello truciolare sfrutta gli assortimenti del legno meno pregiati ed i sottoprodotti di altre lavorazioni: per questo motivo è un prodotto molto interessante dal punto di vista ecologico.
Si definiscono tranciati (o piallacci) dei sottili fogli di legno di spessore dai 3 ai 30 decimi di millimetro. La denominazione tranciati deriva appunto dal fatto che il tronco viene tranciato da una lama che, senza produzione di segatura, taglia il tronco in senso longitudinale. I tranciati vengono aggiuntati assieme e poi incollati e pressati su legno meno nobile e/o pannelli grezzi di qualunque tipo (multistrato, truciolare, listellare, compensato, tamburati, ecc. ). Il tranciato di legno consente di ottenere manufatti in legno con maggiore stabilità, minori rischi di attacchi di tarlo, più omogenei, e con maggiore cura nella scelta delle parti a vista. Utilizzando i tranciati di legno si risponde anche alle esigenze di uno sfruttamento eco-compatibile delle risorse legnose.
Imbottitura composta da parte del piumaggio degli uccelli acquatici, soprattutto oche. La piuma è un ottimo isolante termico, permette la naturale traspirazione del corpo, assorbe l’umidità e la lascia evaporare lentamente, garantendo un microclima ideale per l’organismo. La piuma è un materiale anallergico: l’acaro, principale responsabile della diffusione delle allergie, rifugge dalla piuma e preferisce lana e cotone. Può sopportare una pressione pari a 80.000 volte il suo peso e ritornare perfettamente uguale a prima.
Imbottitura composta da parte del piumaggio degli uccelli acquatici. Il piumino ha la forma di un vero e proprio fiocco, costituito da un nucleo centrale (calamo) da cui originano numerose barbe; è la parte più nobile del piumaggio, nasce sotto le ali, sul ventre e sotto il collo ed assolve funzioni di protezione termica. Il piumino assicura un’eccezionale coibenza termica unita ad una grande leggerezza: per esempio, bastano 5-6 gr. di piumino per riempire un volume di 1 decimetro cubo, mentre la lana ed il poliestere necessitano di un peso 2 o 3 volte maggiore. Da un punto di vista fisico, il contenimento del calore dipende da un buon isolamento dall’esterno che avviene principalmente attraverso l’aria ed in secondo luogo attraverso il materiale interno utilizzato. I piumini sono coibenti naturali per eccellenza, perché hanno la capacità di assorbire e trattenere, sotto forma di innumerevoli camere, grossi volumi d’aria. Il piumino inoltre offre caratteristiche elevate di resilienza, comprimibilità e igroscopicità, assorbendo l’umidità e cedendola all’esterno con notevoli vantaggi fisiologici per il corpo umano.
Il processo è del tutto simile a quello del poliuretano stampato ma, mediante l’utilizzo di particolari stampi da noi sviluppati, si può ottenere un manufatto rivestito in pelle durante lo stampaggio.
Materiale polimerico, solido, elastico, a struttura cellulare aperta. Gli espansi poliuretanici flessibili sono, secondo lo stato attuale di conoscenza, tossicologicamente inerti. Sono prodotti combustibili e pertanto non devono essere esposti a fonti di accensione. I poliuretani utilizzati nelle imbottiture dei divani sono a densità differenziata: presentano cioè una maggiore concentrazione di cellule nei punti più soggetti al carico di peso.
Attraverso la tecnologia dello stampo a freddo, è possibile far assumere alla schiuma poliuretanica ogni tipo di forma. Grazie alla memoria di cui è dotato il materiale, una volta terminata la fase di stampaggio la forma ottenuta è immutabile. Attraverso il giusto dosaggio dei componenti, si possono ottenere sofficità adatte ad ogni esigenza di comfort. È possibile incorporare nello stampo anche gli elementi strutturali della seduta, ottenendo così assiemi autoportanti.
Il processo è del tutto simile a quello del poliuretano stampato ma, mediante l’utilizzo di particolari stampi da noi sviluppati con delle parti posticce, si può ottenere un materiale in due densità differenti costampate una all’altra.
Fibra vegetale ricavata dal tronco della cannabis sativa. Simile al lino come aspetto e tatto, la canapa è il tessuto naturale più resistente all’umidità.
Fibra vegetale ricavata dalla bambagia che avvolge i semi delle piante del genere gossypium. La fibra di cotone non presenta conduttività elettrostatica, non infeltrisce, ha un’altissima igroscopicità, non irrita la pelle, è anallergica e si può stirare ad alte temperature. Dopo il lino e la lana, il cotone è la fibra tessile più antica. La lunghezza della fibra ne determina la qualità: più è lunga, più il cotone è lucente, resistente e pregiato.
Membrana di natura proteica ricavata dai bovini e sottoposta a trattamento per renderla inalterabile. Il processo è chiamato concia e consiste nell’eliminazione dello strato più superficiale e del tessuto connettivo sottocutaneo (ipoderma). Lo strato più importante è il derma, ed è costituito da fasci di fibre connettive ed elastiche. La parte superiore del derma, chiamata fiore, identifica il tipo di cuoio più pregiato che viene chiamato “Pieno fiore”.
Le fibre chimiche artificiali si ottengono trattando la cellulosa naturale di piante diverse (la stessa che costituisce le fibre vegetali), opportunamente trasformata e sciolta con solventi, e successivamente filata sotto forma di fibra tessile in filo continuo oppure in fiocco. La famiglia comprende: modal, acetato, cupro, lyocell, viscosa. Le fibre chimiche sintetiche sono fibre derivate da sostanze organiche di sintesi che vengono polimerizzate ottenendo lunghe catene molecolari (macromolecole), filabili sottoforma di filo continuo o di fiocco (fibra discontinua). La famiglia comprende: acrilico, modacrilica, poliammide, poliestere, polipropilene, poliuretano.
Fibra vegetale ricavata dalla corteccia delle piante del genere corchorus. Con alte qualità igroscopiche, la fibra è ruvida e tenace. Il filato risulta anch’esso ruvido, rigido e molto resistente.
Fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini e camelidi. Grazie alla sua particolare struttura e alla fitta ondulazione delle fibre, possiede elevate caratteritiche di igroscopicità (assorbe umidità in peso sino al 30%), forte protezione termica, elasticità, resistenza all’usura ed alla fiamma. Il tessuto identificato comunemente come panno e’ un filato di lana cardata, sempre follato, può essere anche garzato.
Fibra vegetale composita ricavata dal libro (corteccia superficiale) del linum usitatissimum, composta per circa il 70% da cellulosa. È una fibra fresca, resistente all’usura e morbida. Per la sua particolare struttura molecolare, il lino assorbe acqua fino al 20% del peso senza che il corpo avverta umidità: particolarità che lo rende indicato per i tessuti che si trovano a contatto con la pelle. In particolare, le qualità anallergiche, traspiranti e antistatiche rendono il lino il materiale per eccellenza per la biancheria per il letto.
Fibra sintetica ottenuta da macromolecole costituite per almeno il 50% da acrilonitrile, generalmente disponibile come fiocco. Ha un’ ottima resistenza alla fiamma e qualità tattili molto vicine alla fibra acrilica. Inoltre presenta un’ottima tenacità, stabilità dimensionale, resistenza alla luce e ai lavaggi, mano morbida, solidità e brillantezza di colori, resistenza agli agenti chimici, facilità di manutenzione, coibenza termica, atossicità.
Membrana di natura proteica ricavata dai bovini e sottoposta al processo di concia. di spessore più sottile e più leggera rispetto al cuoio. Considerazioni generali. La pelle, come la parola stessa lascia intendere, deriva dall’ epidermide degli animali, che è costituita da vari strati ed originariamente ha uno spessore di circa 1 cm. Qualità. Quando si parla di fiore, si intende lo strato più superficiale dell’epidermide, che mantiene le caratteristiche naturali di grana, venature e morbidezza (più o meno marcate). La dimensione della grana non determina la qualità della pelle, deriva bensì da scelte estetiche. Nel caso di pellami più economici, si usano strati più interni, che vengono lavorati per riprodurre le caratteristiche naturali della pelle (smerigliatura e stampa a pressione della grana) Provenienza. La provenienza europea delle pelli è senza dubbio da preferire a quella esotica od oltreoceano (che presentano più difettosità dovute a cicatrici e punture di insetti a causa dell’allevamento allo stato brado) Concia minerale. La concia, procedimento che tende a preservare la pelle dal naturale decadimento organico, serve anche ad esaltarne la morbidezza, il colore, la lucentezza e la luminosità. Normalmente si effettua con sali di cromo e solo nel caso di pelli di elevata qualità si effettua una riconcia al vegetale, per ottenere un effetto il più possibile naturale. Tintura. La tintura, che serve per ottenere tutti i differenti colori partendo da quello naturale, avviene per immersione delle pelli in botti con il colorante: nel nostro caso si utilizza sempre l’anilina, con tintura passante su tutto lo spessore (da preferire alla tintura superficiale). Asciugatura. L’asciugatura, normalmente effettuata su telai in forni, per le pelli più pregiate avviene naturalmente all’aria. Grana. La grana naturale (non stampata) e l’assenza di smerigliatura (una sorta di levigatura) stanno a dimostrare l’utilizzo di pelle fiore (o pieno fiore) di qualità tale da non rendere necessarie operazioni di correzione e ritocco. Rifinitura. La rifinitura finale migliore, che determina poi il reale aspetto della pelle, è quella all’ anilina, con un aspetto più naturale ma anche più delicata. La rifinitura con resine poliuretaniche, garantisce invece maggiore uniformità e resistenza nell’utilizzo. Spessore e dimensione. Lo spessore maggiore determina una pelle migliore, così come le maggiori dimensioni sono da preferire, in quanto si hanno meno sprechi nell’utilizzo.
Pelle Spring categoria P
Pelle Colors categoria S
Pelle Special categoria X
Pelle Invecchiata categoria Y
Pelle Nabuk categoria Y
Pelle Soft categoria Y
Pelle Silk categoria S
Pelle Deep categoria X
Fibra sintetica ottenuta da macromolecole lineari che presentano nella catena la ricorrenza di legami ammidici, di cui almeno l’85% sono uniti a gruppi alifatici o ciclo alifatici. É usata in filo continuo e fiocco. Ha caratteristiche di elevata resistenza alla rottura, alla deformazione (ottimo recupero elastico), all’abrasione. Assicura una Facile manutenzione (lavaggio, asciugatura, non necessita di stiratura), ottima tingibilità, ingualcibilità.
Fibra naturale proteica di origine animale, ottenuta dal bozzolo delle larve degli insetti seriferi bombix mori. Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare molto simile alle fibre chimiche. Una caratteristica particolare della seta è la lunghezza del filamento: può arrivare facilmente ai 700-800 metri. Questo la rende la fibra animale più lunga. Esistono quattro gruppi di tessuti di seta: le tele o taffetas, le saglie o diagonali, i rasi o satin e gli jacquard. La seta è la più nobile, la più morbida, la più fine tra le fibre naturali, freschissima d’estate e calda d’inverno.
In una stessa stoffa possono essere impiegate due o più fibre diverse: ad esempio, cotone e lana, lana e acrilico, ecc. Questi tessuti misti hanno caratteristiche diverse a seconda delle fibre che li compongono e delle percentuali di ciascuna. In generale, la mista di fibre permette al tessuto risultante di mantenere le qualità principali delle fibre che lo compongono: per esempio, mescolando il cotone con fibre sintetiche se ne aumenta la resistenza alla sgualcitura.
(Polietilentereftalato) Fibra sintetica ottenuta da macromolecole costituite da poliestere, disponibile sia come fiocco sia come filo liscio o voluminizzato. Trevira è uno dei nomi con cui viene commercializzato. Ha ottime caratteristiche di durata, facilità di manutenzione, resistenza alla luce, all’umidità e ai microrganismi.
Tessuto in cui i filetti del taglio sono distribuiti molto uniformemente, con un corpo denso e corto, che gli dona il relativo tatto distintivo. È tessuto su un telaio speciale che tesse due parti di velluto allo stesso tempo. Le due parti poi sono tagliate e le due lunghezze di tessuto sono avvolte su rulli di presa separati. Il velluto può essere fatto da molti generi differenti di fibre, seta e cotone principalmente.
Fibra rigenerata, ottenuta dalle scaglie di legno e scarti provenienti dalla filatura del cotone. Filato cellulosico come filo continuo o fiocco (denominata anche rayon). Ha caratteristiche formali molto simili a quelle della seta, comfort tipico delle fibre vegetali, buona resistenza all’usura (allo stato asciutto)e un’elevata capacità igroscopica. Viene utilizzata anche in mischia con altre fibre naturali o sintetiche.
Le seguenti istruzioni, suddivise per materiale, vi consiglieranno il metodo migliore per aver cura nel tempo del vostro mobile Poliform. Attenetevi ai prodotti di pulizia consigliati, evitando in generale detergenti troppo aggressivi o abrasivi: in questo modo, potrete godere per molti anni della qualità Poliform.
Manutenzione parti strutturali in legno o in metallo
Per la pulizia delle parti in legno si consiglia l’uso di un detergente neutro. Sui componenti metallici è sufficiente passare periodicamente un panno umido. Da evitare prodotti contenenti acetone, diluenti, ammoniaca, detersivi abrasivi o cere per mobili.
Manutenzione parti laccate
Per la pulizia delle parti laccate si consiglia l’uso di un detergente neutro. Da evitare prodotti contenenti acetone, diluenti, ammoniaca, detersivi abrasivi o cere per mobili. Attenzione: è possibile che durante le prime pulizie il panno rimanga leggermente colorato. Questo fatto è fisiologico ed è legato alla presenza di polveri di vernice che nell’operazione di essiccazione affiorano in superficie: una volta eliminate non si ripresentano più.
Manutenzione ordinaria imbottiture
Si consiglia di battere i cuscini di seduta e schienale settimanalmente, per evitare lo schiacciamento nelle zone di maggiore utilizzo. Ridistribuire l’imbottitura scuotendo i cuscini e alternare periodicamente quelli maggiormente utilizzati con quelli meno utilizzati. Nel caso di cuscini di seduta reversibili, si consiglia di ribaltare il lato di seduta ogni settimana.
Manutenzione ordinaria rivestimenti
Si consiglia l’utilizzo di un aspirapolvere dotato di spazzole morbide. Periodicamente può essere utilizzata una spazzola adesiva. Per smacchiare, agire immediatamente tamponando con un panno pulito ed impedendo alla macchia di espandersi. La maggior parte delle sostanze liquide presenti in casa (bevande, alimenti) può essere asportata utilizzando acqua tiepida e un sapone neutro. Attenzione nel caso di utilizzo di solventi, questi vanno applicati su un panno e mai direttamente sul rivestimento.
Lavaggio rivestimenti sfoderabili
Si consiglia di attenersi scrupolosamente alle istruzioni di manutenzione riportate sulle etichette cucite sui rivestimenti e riportate alla fine di questo certificato di origine e garanzia. Si ricorda che ogni tessuto lavato ad acqua o a secco potrebbe essere soggetto a variazioni dimensionali, anche se lavato come da istruzioni di manutenzione.
Lavaggio ad acqua (se previsto)
Lavare i rivestimenti rivoltati. Effettuare un pre-lavaggio immergendoli in acqua fredda, aggiungendo quattro cucchiai di sapone neutro. Lavare in lavatrice a 30°. Per la stiratura fare riferimento all’etichetta del singolo tessuto. Da evitare: non centrifugare. Non utilizzare candeggianti o sbiancanti. Si raccomanda di coprire le parti rigide in velcro durante i lavaggi dei rivestimenti, in modo che queste non vadano a graffiare o a danneggiare i tessuti.
Lavaggio a secco (se previsto)
Rivolgersi ad aziende specializzate, includendo sempre le informazioni sul tessuto incluse alla fine della presente scheda prodotto. Si raccomanda di coprire le parti rigide in velcro durante i lavaggi dei rivestimenti, in modo che queste non vadano a graffiare o a danneggiare i tessuti.
Manutenzione rivestimenti in cuoio
Utilizzare un panno di feltro o di lana morbido. Applicare cera per pellame solo se necessario. Eventuali macchie vanno rimosse con la massima tempestività, utilizzando un panno assorbente. Non strofinare ma tamponare dai bordi della macchia verso il centro. Da evitare: ogni tipo di prodotti aggressivi (solventi) o abrasivi. Non pulire con il vapore. Non utilizzare prodotti per scarpe.
Manutenzione rivestimenti in pelle
La pulizia ordinaria può essere eseguita con un aspirapolvere dotato di spazzole morbide, con la massima delicatezza. In seguito è possibile pulire le superfici in pelle con un panno inumidito con acqua tiepida e strizzato ad eccezione della pelle nabuk che deve essere spolverata con un panno asciutto. Eventuali macchie vanno rimosse con la massima tempestività, utilizzando un panno assorbente. Non strofinare mai troppo energicamente. Si consiglia un trattamento idratante ogni sei mesi, utilizzando specifici prodotti in commercio.
Poliform consiglia di non disperdere i propri prodotti nell’ambiente. Grazie alla tecnologia produttiva e all’ampio uso di materiali riciclabili, le proposte Poliform dismesse possono essere utilizzate per produrre nuovi manufatti. Per questo motivo, conferite il vostro mobile Poliform ai sistemi pubblici di smaltimento del vostro Comune.
Per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, informiamo che sono così composti: cartone PAP20, polistirolo PS 06, TNT – OTHER 07, profili in Systempack LDPE 04.